Trasmutazioni
2023
Questo progetto consiste in una serie pittorica e in un’installazione site-specific a Garzón, in cui il paesaggio viene trasmutato attraverso l’acqua, il tempo e gli agenti naturali. Noris decostruisce territorio e materia, mettendo in equilibrio controllo e caso. Trenta metri quadrati di pittura e oggetti rurali configurano uno spazio di sperimentazione in cui gesto umano, memoria e processi naturali si intrecciano.
Il progetto è stato realizzato in residenza presso Campo Garzón con il supporto della Goetstouwers+Limentani Fellowship e dell’Istituto Italiano di Cultura di Montevideo (Uruguay). A cura di Patricia Betancur.
Serie
Nel dicembre 2023 Marco Noris ha svolto una residenza artistica presso Campo Garzón (Uruguay) con l’obiettivo di sviluppare un’installazione site-specific per ArtFest 2023, nel paese di Garzón. La residenza è stata concepita come un tempo di ricerca materiale e territoriale, orientato a esplorare processi di trasformazione legati al paesaggio e ai cicli naturali dell’ambiente.
Il progetto si articola attorno alla nozione di trasmutazione, intesa come un cambiamento profondo che coinvolge la materia e la sua stessa essenza. Questo concetto, presente in ambiti quali l’alchimia, la fisica e la spiritualità, viene qui trasposto nel campo pittorico come processo di trasformazione in cui l’azione dell’acqua, del tempo e degli agenti naturali interviene direttamente nell’opera. Durante la residenza, l’artista ha utilizzato le acque dell’arroyo Garzón per generare su carta e tela una serie di registrazioni pittoriche del territorio, nelle quali la terra è rappresentata attraverso l’azione dell’acqua, del vento, del sole e della pioggia.
Il processo di lavoro si è sviluppato accompagnando e intervenendo questi fenomeni naturali, stabilendo un equilibrio deliberatamente instabile tra controllo e caso. La pittura diventa così un campo di sperimentazione in cui i confini tra gesto umano e processo naturale si fanno porosi. Parte degli oltre trenta metri quadrati di opere realizzate durante la residenza ha trovato esito in un’installazione site-specific all’interno di una tapera del paese di Garzón durante ArtFest 2023: un paesaggio decostruito che reinterpreta il territorio attraverso la combinazione di pittura e oggetti — naturali e artificiali — tipici dell’ambiente rurale uruguaiano, configurando uno spazio in cui materia, memoria e trasformazione si intrecciano.
A partire da una pratica situazionista, il lavoro di questo artista italiano residente a Barcellona ci aiuta a comprendere in che modo percepiamo l’ambiente in cui viviamo. Quanto tempo dedichiamo alla natura? Come ci percepiamo in relazione ad essa? I lavori di Marco Noris sono il risultato delle sue camminate e dei suoi percorsi attraverso i paesaggi. Le sue pitture nascono dai materiali che raccoglie o dall’effetto dei fenomeni naturali sulle superfici delle carte o delle tele che utilizza. Pioggia, fango, ossidazione e vento sono suoi alleati nella creazione di questi lavori.
— Patricia Betancur
Photos: Diego Paz, Diego Weisz, Darío Invernizzi, and Marco Noris.