Progetti
La vora oberta (La riva aperta)
“La riva aperta” inizia con un attraversamento lungo il fiume Siurana, dalla sorgente nelle Montagne di Prades fino alla confluenza con l’Ebro. Il progetto affronta il trasferimento d’acqua verso Riudecanyes come una ferita territoriale e simbolica che svuota il corso naturale del fiume e lo trasforma in un corpo estratto. Tra azione e registrazione pittorica, il progetto traccia una lettura poetica della dipendenza, dello spostamento e della sopravvivenza del territorio.
Corpo d'Ebro (La Entrega III)
Corpo d'Ebro è un progetto artistico che esplora il fiume come corpo, confine e archivio. Si basa su una traversata a piedi dalla sorgente dell’Ebro fino alla sua foce nel Mediterraneo, instaurando un dialogo tra il corpo-artista e il corpo-fiume come spazio di memoria collettiva. Ispirato a Sequere, progetto precedente di Marco Noris, Corpo d'Ebro propone una lettura del territorio in tempo reale, in cui l’atto del camminare attiva una nuova incarnazione della memoria, mettendo in relazione geografia, storia ed emergenza climatica.
Illuminando il vuoto (Enllumenant el buit)
Illuminando il vuoto (Enllumenant el buit) è un progetto di ricerca sulla storia del paese di Envall, nella Vall Fosca in Catalogna, spopolato negli anni Sessanta e oggi in processo di ripopolamento. La ricerca sfocerà in un'installazione nell'antica chiesa romanica del paese, riconvertita in spazio pubblico.
Trasmutazioni
Questo progetto consiste in una serie pittorica e in un’installazione site-specific a Garzón, in cui il paesaggio viene trasmutato attraverso l’acqua, il tempo e gli agenti naturali. Noris decostruisce territorio e materia, mettendo in equilibrio controllo e caso. Trenta metri quadrati di pittura e oggetti rurali configurano uno spazio di sperimentazione in cui gesto umano, memoria e processi naturali si intrecciano.
Sequere (La Entrega II)
Sequere è un progetto artistico sul tempo e sulla memoria, che inizia con un atto simbolico: raccogliere acqua alla foce dell’Ebro e camminare risalendo il fiume per riportarla alla sorgente del Segre, principale affluente dell’Ebro. Lo sguardo dell’artista e il suo corpo che attraversa spazio e tempo diventano gli strumenti per attivare una lettura poetica del territorio: le esperienze lungo il percorso e nello spazio attraversato — con la sua geografia, i suoi toponimi, le sue città e le sue montagne — innescano una ricerca sulla memoria storica, le relazioni umane e il territorio.
Nel lieve sovrapporsi di cielo e terra
“Nel lieve sovrapporsi di cielo e terra” è una mostra concepita come un territorio di strati: velature di pigmento, carte sottili, tele sfilacciate, cartoni e legni antichi che si sovrappongono con delicatezza per costruire un luogo dove unità e frammento convivono. In questo lieve sovrapporsi la pittura smette di essere superficie e diventa cammino: una finzione tattile nutrita di terra e aria che avvicina ciò che non arriva mai a toccarsi, l'azione e la contemplazione, il cielo e la terra.
Luoghi remoti
I luoghi remoti sono luoghi prossimi e molto lontani. La prossimità la fornisce il desiderio; la distanza è imposta dalla difficoltà, o dall'impossibilità, di realizzare o incontrare questo desiderio. I luoghi remoti sono luoghi mentali costruiti dall'intuizione e dall'idea che esistano spazi, lontani dallo spazio quotidiano, in cui poter realizzare la totalità della persona o abitare secondo l'idea che ciascuno si è costruito dell'esistenza, o il luogo dove appare la possibilità di un'altra esistenza.