Paesaggio verticale

2023-In corso

Il paesaggio verticale ripensa la relazione con il territorio dallo sguardo della macchina —satelliti, droni, ortofoto—, eliminando l’osservatore —il corpo dell’artista— dal paesaggismo tradizionale.

Il concetto di “paesaggio verticale” emerge come un approccio contemporaneo alla rappresentazione e all’esperienza del territorio. Tradizionalmente, il paesaggio è stato concepito da una prospettiva orizzontale, legata allo sguardo dell’osservatore che contempla l’orizzonte. Il paesaggio verticale, invece, introduce un nuovo modo di guardare e rappresentare lo spazio: una visione aerea, dall’alto, simile a quella offerta dai satelliti e dalle tecnologie cartografiche moderne.

Questa prospettiva verticale si allontana dall’esperienza soggettiva e diretta dell’artista o del camminatore, avvicinandosi piuttosto a uno sguardo esterno, quasi macchinico, che osserva il territorio da una distanza astratta. Nella pittura contemporanea, ciò si traduce in opere che, pur potendo essere astratte, rimandano a viste satellitari o cartografiche, dove il territorio diventa una superficie da leggere più che uno scenario da abitare. Dettagli come l’inclusione di elementi simbolici (per esempio, soli di diverse dimensioni) rafforzano questa idea di una molteplicità di punti di vista e di scale.

Il paesaggio verticale, quindi, rappresenta un rinnovamento nel modo di comprendere e rappresentare il territorio, spostando la centralità dell’osservatore umano e aprendo il campo a nuove forme di percezione e di analisi spaziale.